Autismo, Iss: in Europa riguarda 62 minori su 10 mila

ROMA. "Oggi, con la Giornata di consapevolezza sull'autismo, non siamo qui per celebrare ma per capire perche' si crea una convergenza delle istituzioni su questo tema. Il problema e' rilevante per la sanita' pubblica, con un'incidenza forte sia in Europa che negli Stati Uniti. Se il Cdc di Atlanta ricorda che in Usa si parla di un bambino ogni 68, in Unione europea (Ue) riguarda 62 minori su 10 mila, ovvero 1 su 150". Apre cosi' la conferenza su 'I disturbi dello spettro autistico, dalla diagnosi precoce alla vita adulta' in Campidoglio, Fabrizio Oleari, presidente dell'Istituto superiore di Sanita' (Iss) e promotore dell'evento.

PRESA IN CARICO. "Chi si occupa delle famiglie sa che il fenomeno e' in crescita, e se facciamo una giornata e' per sensibilizzare sul tema. Esiste una mozione per impegnarci in politiche attive su questa sindrome, di cui l'eziopatogenesi resta oscura. Abbiamo una valanga di fenotipi- spiega Oleari- ma ancora ci sfugge la chiave di lettura e la comprensione di come intervengano i fattori genetici e ambientali". Esiste la necessita', secondo il presidente dell'Iss, "di una presa in carico di queste famiglie, partendo anche dal contesto scolastico. L'Iss ha condotto varie indagini creando un network per capire le modalita' di presa in carico- sottolinea- ma sul piano della ricerca molto resta da fare. Occorre un grande progetto sull'autismo per capire i vari dati discordanti".

AZIONE INTERNAZIONALE. Oleari e' convinto che il futuro della ricerca e delle attivita' a favore delle persone autistiche e delle loro famiglie vada condotto insieme agli organismi internazionali: "L'Oms, d'intesa con il ministero della Salute, organizzera' un evento sull'autisml nel corso dell'assemblea generale- fa sapere il presidente dell'Iss- anche la Santa Sede ha deciso di trattare i disturbi dello spettro autistico in occasione della conferenza di novembre sui temi sanitari". Passando all'Ue, "la stessa attenzione sara' prestata al tema durante il semestre di presidenza italiana, in cui si svolgera' una conferenza sull'autismo. Dobbiamo creare una sorta di armonizzazione delle conoscenze attraverso la realizzazione di un network- sottolinea Oleari- con cui legare tutte le realta' che si occupano di questo disrurbo in Europa". Esiste gia' una grande intesa con "il direttore del Mediterraneo orientale dell'Oms, cosi' come con la dottoressa Iaccaro della zona europea dell'Oms. Creiamo una cooperazione nella ricerca in Europa- ripete- che a livello nazionale prosegua agendo sia con il ministero della Salute che con il Miur dal punto di vista della ricerca universitaria".

COSA FARE. "In questi ultimi tempi sono stati fatti notevoli sforzi che stanno sortendo dei risultati- afferma Oleari- c'e' pero' molta strada da fare in Italia. Non esiste ancora un registro, una lacuna importante da colmare che richiede un'azione e una forte collaborazione anche con le associazioni dei familiari. Queste ultime sono una risorsa fondamentale, che si muove anche a livello istituzionale- conclude- dandoci un forte aiuto". (DIRE)



 

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