Un autistico non spara!

Adam Lanza non poteva essere un autistico. Ancora una volta si cita in maniera inadeguata una patologia che è tra le più diffuse forme di disabilità. Di gianluca nicoletti


Il giovane killer di Newtown era autistico? E' un' approssimazione che non può e non deve passare, anche perché per molti potrebbe essere intesa come una spiegazione del perché un ragazzo abbia massacrato 27 persone, tra bambini e insegnanti, compreso se stesso. Mi dispiace sembrare saccente, ma questa cosa mi brucia personalmente perché da quattordici anni ho a che fare quotidianamente con un figlio autistico, e spesso mi trovo a dovere dare voce anche agli altri genitori come me. Vorrei chiedere a tutti i colleghi che hanno scritto o sottoscritto questi titoli, probabilmente fidandosi di quello che avevano letto in un’agenzia di stampa, ma voi avete una minima idea di chi sia un autistico?

L’ autistico è’ una persona incapace di autonomia, che non saprebbe uscire di casa per andare a scuola se non accompagnato, che difficilmente riuscirebbe a usare razionalmente un’ arma da fuoco in maniera così reiterata, ma soprattutto è una persona che si tura le orecchie atterrito se solo sente battere le mani o entra in una stanza con la musica ad alto volume. Certo che è facile associare al termine “autistico” quello di “asociale” e quindi condividere conclusioni assolutamente infondate, l’ autismo evidentemente è una patologia di cui la categoria a cui appartengo ha una profonda ignoranza, eppure è la prima causa d’ handicap, ci sono più autistici in giro di ciechi, sordi e down messi assieme (non lo dico io lo dice il Censis).

In Italia sono come minimo 360.000 le famiglie che devono gestire un problema del genere, e vi assicuro nella più totale solitudine e mancanza di adeguate strutture. Quando il ragazzo autistico cresce fino alla stessa età di Adam Lanza, non ha scuole da frequentare, non ha parti di città in cui è possibile per lui passeggiare senza rischio, non ha soprattutto conflitti con sua madre, anzi la madre nella maggior parte dei casi è l’ unica persona che ancora si occupa di lui, almeno finche avrà fiato di farlo. Poche settimane fa , in questo stesso blog, feci mia la protesta di altri genitori di autistici che erano rimasti molto perplessi leggendo i titoli di molti giornali che definivano “autistica” la giovane che tutti conoscono come Ruby Rubacuori. Quel mio pezzo fu il fortunato pretesto per cui la psicologa che aveva effettuato la perizia sulla ragazza potesse rettificare e spiegare come una semplificazione giornalistica avesse creato l’ equivoco.

Non vorrei che tanti genitori come me da oggi, oltre il peso dell’ indifferenza delle istituzioni, dell’ emarginazione in strutture scolastiche non adeguate e della poca preparazione della nostra classe medica a fronte di un problema in crescita (nasce un autistico ogni cento bambini), dovesse pure sobbarcarsi il sospetto che il proprio ragazzo possa tirar fuori un’ arma e fare una strage. Leggo con sollievo su Corriere della Sera che almeno uno psichiatra autorevole come il professor Vittorino Andreoli dice “Probabilmente il killer non era affatto matto (e fino a oggi non sono stati riferiti segni di patologia mentale)” . Non mi permetto di suggerire a nessuno conclusioni e letture profonde di un episodio di cronaca già così trabordante di lancinante, quanto surreale, crudeltà. A me però, che con tanti autistici autentici ho rapporti costanti, verrebbe piuttosto da chiedermi come mai una brava madre avesse bisogno di tenere in casa due pistole e un fucile d’ assalto?
 

*AGGIORNAMENTO delle 16.21

 

 

In risposta alle recenti notizie di stampa che l’autore delle sparatoria a Newton, Connecticut potrebbe essere stato diagnosticato nello spettro autistico o con disabilità psichiatrica, Autistic Self Advocacy Network (ASAN) ha rilasciato oggi la seguente dichiarazione:

 

“I nostri cuori vanno alle vittime del massacro di oggi presso la scuola elementare di Sandy Hook a Newton, nel Connecticut e le loro famiglie. Recenti notizie di stampa hanno suggerito che all’autore di questa violenza, Adam Lanza, sia stata diagnosticata la sindrome di Asperger, una diagnosi nello spettro autistico, o un disturbo psichiatrico. In ogni caso, è indispensabile che, mentre piangiamo le vittime di questa tragedia orribile che i commentatori e i media evitino di tracciare collegamenti inadeguati e infondati – tra autismo o altre disabilità – e violenza. Gli americani autistici e soggetti con altre disabilità non sono più inclini a commettere atti violenti rispetto ai non disabili. In realtà, le persone con disabilità di ogni tipo, tra cui l’autismo, hanno di gran lunga maggiori probabilità di essere delle vittime di crimini piuttosto che essere colpevoli di violenze. Se lo sparatore di oggi risultasse di essere stato diagnosticato nello spettro autistico o con un altro disabilità, ricordatevi che milioni di americani con disabilità hanno le stesse probabilita’ di atti criminali quanto la popolazione non disabile.

La violenza di oggi è stata l’atto di un individuo. Esortiamo i leader dei media, del governo e della comunità di parlare contro ogni tentativo di collegare falsamente l’autistico o la comunità dei disabili con il crimine violento. Gli americani autistici e altri gruppi di persone con disabilità persistono nell’affrontare discriminazione e segregazione a scuola, sul posto di lavoro e nella comunità in generale. In questo terribile momento, la nostra società non dovrebbe stigmatizzare ulteriormente la nostra comunità. Come la nostra grande nazione ha fatto tante volte in passato, uniamoci per piangere sia quelli uccisi da atti di omicidio efferato sia per difendere quelli che in tutte le parti del nostro paese sono affetti dal flagello della stigmatizzazione e del pregiudizio. “

 

 

Domande dei media riguardo a questa risposta possono essere indirizzate a ASAN a info@autisticadvocacy.org.

 

ASAN Statement on Media Reports Regarding Newton, CT Shooting Autistic Self Advocacy Network

autisticadvocacy.org

ASAN Statement on Media Reports Regarding Newton, CT Shooting

 

* AGGIORNAMENTO delle 18.46

 

Franco Bomprezzi: giornalista "a rotelle" e decano dell' informazione sulla disabilità nel suo blog "Invisibili" riprende il tema nel post "L'arma letale dello stigma": "Ma non mi risulta – lo dico da cronista con trent’anni di lavoro alle spalle – che ci sia mai stato un collegamento diretto fra la sindrome autistica ed episodi di violenza sistematica e preordinata come la strage del Connecticut. In ogni caso dubito che in Italia un ragazzo autistico abbia la possibilità di utilizzare in casa un arsenale di armi degno di un serial killer."

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