«Run for Autism» Il Progetto Filippide ha la sua corsa

ROMA. No, non è una corsa come le altre. Nel pur sterminato mondo del podismo capitolino, la Run for Autism di sabato brilla di luce speciale. Perché è un punto di svolta nell'attività di una delle più straordinarie associazioni sportive italiane: il Progetto Filippide che ha «inventato» la corsa come terapia per ragazzi e ragazze colpiti da quel grave e incurabile disordine neurologico dello sviluppo che si chiama autismo. Un male che colpisce da due a cinque neonati su mille, che si manifesta attorno ai tre anni di vita e che è in espansione. Uscire dal guscio In vent'anni di attività il Progetto Filippide ha fatto uscire dal loro guscio di isolamento e silenzio centinaia di ragazzi e ha aiutato famiglie in grave difficoltà ottenendo risultati straordinari. Con l'aiuto di decine di volontari, formati con pazienza e competenza, e di tanti sponsor, l'associazione presieduta da Nicola Pintus accoglie i ragazzi sulla pista del Paolo Rosi (e nella piscina del Flaminio, dove imparano a nuotare i più piccoli) e li guida per tutta la giornata attraverso allenamenti e laboratori di gioco e sport, condividendo gli spazi con gli atleti normodotati. Anche la maratona I ragazzi di Filippide si allenano e gareggiano, partecipando anche a prove di grande impegno come la maratona: il prossimo anno si festeggerà il ventennale della prima maratona portata a termine da un atleta autistico. L'eroe del gruppo è Alberto Rubino, non solo maratoneta ma anche capace di compiere spedizioni estreme all'artico. Dopo anni di partecipazione a corse organizzate da altri, i ragazzi del Progetto Filippide sono passati all'azione. La Run for Autism di sabato è la prima edizione della loro corsa, incastonata nella due giorni dell'Evento Nazionale 2012 che richiama a Roma centinaia di atleti e familiari. Si corre al Paolo Rosi La base dell'evento (organizzato assieme a dieci società del podismo romano) è proprio lo Stadio Paolo Rosi, da dove partiranno due percorsi di cinque e due km, competitivo e non competitivo. Il percorso più lungo si snoda attraverso il lungotevere e poi va a toccare le strade più belle del Villaggio Olimpico prima di tornare all'interno dello stadio. Alla manifestazione hanno già dato la loro adesione il campione mondiale della 100 chilometri Giorgio Calcaterra e il fiorettista Valerio Aspromonte, oro nel fioretto a squadre ai Giochi di Londra. L'obbiettivo è sempre lo stesso: portare i ragazzi autistici fuori dalle case in cui tendono a restare chiusi e aiutare i loro genitori a prendersi cura di loro con una terapia che mescola amore e corsa.

di Marco Bonarrico

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