Comprendere l’autismo femminile

L'orientamento dello sguardo verso gli occhi e la bocca dell’altro rappresentano un meccanismo di base dell’interazione sociale. Nei bambini con sviluppo tipico, tra i 2 ei 9 mesi di età, si assiste ad un costante aumento del tempo in cui essi guardano gli occhi degli altri. Il loro interesse per gli occhi diminuisce intorno ai 9 mesi (periodo in cui i neonati diventano più attenti a guardare la bocca) prima di aumentare nuovamente intorno ai 18 mesi.

Gli studi più recenti suggeriscono che l’analisi dello sguardo dei bambini - la focalizzazione dello sguardo sull’area della bocca piuttosto che sugli occhi di un volto che parla - sia fondamentale per ricavare precocemente informazioni dettagliate sullo sviluppo delle capacità verbali, non verbali e sociali, in particolare nei bambini e nelle bambine con autismo.

Le bambine hanno una probabilità quattro volte inferiore di ricevere una diagnosi di autismo rispetto ai bambini e hanno meno probabilità di manifestare le difficoltà linguistiche e sensoriali associate al disturbo. Tra i fattori che potrebbero spiegare queste differenze di genere, si ipotizza che le modalità di attenzione visiva - le femmine esplorano i volti umani in modo diverso dai maschi e prestano maggiore attenzione alla regione della bocca durante la comunicazione verbale - possano costituire un vantaggio rispetto ai maschi per quanto riguarda le loro capacità comunicative, e un fattore protettivo per il successivo sviluppo.

L’analisi dei cambiamenti d’attenzione visiva viene effettuata attraverso il metodo dell’eye tracking, tecnica dell’inseguimento dello sguardo all’interno di un compito di scelta visiva e l’utilizzo dell’eye tracker, un sistema di telecamere a raggi infrarossi che permette di registrare i movimenti oculari, per capire ciò che il bambino osserva all’interno del suo ambiente naturale.

Un progetto di ricerca internazionale sull’autismo, di cui fa parte anche l’Istituto Scientifico Eugenio Medea studierà, con l’utilizzo dell’eye-tracking, come i bambini esplorano il volto umano e inoltre verranno caratterizzati specifici profili nei maschi e nelle femmine con autismo. L’IRCCS Medea fa parte del network vincitore del bando SONATINA, promosso dal National Science Center (Polonia) con il progetto Early sex differences in attention to the articulating mouth as a female protective candidate mechanism in Autism Spectrum Disorder (ASD).

Il campione è costituito da 500 neonati con elevata e bassa probabilità di ricevere una diagnosi di autismo: nel primo gruppo sono inclusi i fratellini di bambini con diagnosi di ASD, che hanno la probabilità di ricevere una diagnosi di autismo superiore rispetto alla popolazione con sviluppo tipico.

Il progetto è partito il 15 dicembre 2023, ha durata biennale, è coordinato dalla Polish Academy of Science e vede impegnati oltre al Medea due dei maggiori centri di ricerca nell’ambito dell’individuazione precoce di autismo: il Birkbeck Institute di Londra e l’Università di Uppsala.

I dati che saranno raccolti potranno permettere di individuare potenziali indicatori di rischio e di protezione delle abilità sensoriali e sociali nei bambini con Disturbo dello Spettro Autistico e di definire specifici profili nella popolazione delle femmine con autismo. Inoltre potranno indirizzare i clinici verso interventi precoci rivolti al potenziamento delle capacità di percezione e attenzione nei bambini a rischio di sviluppare difficoltà comunicative.

«Vogliamo indagare le differenze nell’esplorazione dei volti tra maschi e femmine già dai primi mesi di vita e capire se una maggiore attenzione verso l’area della bocca sia anche un fattore protettivo precoce e specifico delle bambine con autismo - sottolinea Valentina Riva, referente per il Medea del Network Italiano per il Riconoscimento Precoce dei Disturbi dello Spettro Autistico (NIDA) -. La conoscenza delle differenze individuali tra maschi e femmine è cruciale per garantire che le persone con autismo ricevano un supporto personalizzato e adeguato».

ROSALBA MICELI

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