L'Italia è più attenta ai bambini ma li abbandona da adulti

Per una volta si può dire che in Italia siamo messi bene sul piano della visione strategica, cioè per quanto riguarda l'approccio intrapreso dalle istituzioni medico-sanitarie per impostare un miglioramento degli interventi diagnostici e terapeutici dei disturbi autistici. Nondimeno mancano servizi adeguati per aiutare le 360mila persone (e quindi famiglie) colpite dal problema. Anche se in Italia quasi tutti i bambini affetti sono inseriti nelle scuole dell'infanzia e dell'obbligo, la qualità di questa integrazione è scarsa a causa dell'impreparazione degli insegnanti di sostegno e curricolari. E dopo la scuola è il vuoto, come denuncia un'indagine presentata qualche giorno fa dall'Associazione nazionale genitori soggetti autistici. Dall'inchiesta, condotta su un campione che non si capisce però quanto sia rappresentativo della situazione nazionale, sembra che anche in Italia le diagnosi vengano fatte troppo in ritardo e che il carico per le fami! glie sia davvero gravoso (www.angsaonlus.org). Il Tavolo di lavoro sull'autismo, insediato dal maggio 2007 al gennaio del 2008 dal ministero della Salute, ha licenziato una Relazione. Così come sono valide e utili le linee guida sul Trattamento dei disturbi dello spettro autistico nei bambini e negli adolescenti redatte dall'Istituto Superiore di Superiore di Sanità (www.iss.it/binary/auti/cont/LG_autismo_ISS.pdf). Le linee guida analizzano in dettaglio la letteratura medica e rispondono ai principali quesiti circa l'efficacia che hanno davvero dimostrato i diversi trattamenti, non farmacologici e farmacologici, proposti. Tra gli interventi non farmacologici, gli unici che risultano di relativa provata efficacia sono quelli psicologico-comportamentali ed educativi. In particolare l'Analisi comportamentale applicata o tecnica Lovaas. "Relativa" perché, comunque, questi trattamenti devono essere ritagliati tenendo conto del grado e tipo di disturbo e del contesto, familiare e! ambientale in generale, in cui i bambini e gli adolescenti con disturbi autistici conducono la loro esistenza. È stato anche dimostrata l'importanza di coinvolgere i genitori come mediatori degli interventi psicologico-educativi. La musicoterapia, la comunicazione facilitata, le varie indicazioni dietetiche (niente caseina e/o glutine, aggiunta di omega 3 eccetera), il trattamento con ossigeno iperbarico, il massaggio tradizionale thailandese eccetera non sono efficaci. Per i farmaci le indicazioni sono abbastanza precise rispetto ai trattamenti che possono ridurre l'irritabilità, l'agitazione e i comportamenti autolesionistici. Un problema sottovalutato riguarda gli adulti con disturbi autistici: perché si tende a ignorare che i sintomi durano tutta la vita. Superati i 18 anni i pazienti non possono più essere trattati, per legge, da neuropsichiatri infantili, e gli psichiatri non sono preparati. La conseguenza è che queste persone si isolano nelle famiglie, dove vivono! sedati dall'abuso di farmaci.

di Gilberto Corbellini

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