Scaricano sulle famiglie gli insegnanti di sostegno

MONZA. Toccherà ai genitori assumere l’insegnante di sostegno per gli alunni disabili, con la Provincia che si limiterà a rimborsare le spese direttamente dalle famiglie, cui spetterà però il compito di gestire il rapporto di lavoro per l’educatore dei figli. Un’assurdità denunciata dalla Ledha — Lega per i diritti delle persone con disabilità — varata dall’amministrazione provinciale di Monza e Brianza: il caso denunciato riguarda quello dell’assistente alla comunicazione per gli studenti con disabilità sensoriali. Ma il timore è che da settembre lo stesso principio possa essere esteso a tutta l’assistenza educativa. Sarebbero, cioè, le famiglie stesse a dover scegliere e dare uno stipendio agli educatori che seguono in aula il proprio figlio, mentre la Provincia si limiterebbe a rimborsare le spese. «Una modalità contraria ai principi legali — commenta Gaetano De Luca, legale della Ledha — che stanno alla base di un servizio pubblico garantito dalla legge ». Il disagio dei genitori non riguarda l’aspetto economico ma quello organizzativo, che solleva la Provincia dalla gestione di questo tipo di personale: «Come faccio a mandare un mio dipendente in una scuola pubblica — si chiede Renato Dassi, papà di una studentessa di Meda — . E in caso di malattia come mi devo comportare? Devo prendermi l’onere di trovare di corsa un sostituto o rischiare di rimanere senza assistenza per settimane?». (t. d. g.)

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