Autismo in famiglia relax anche per fratelli

I figli normodotati non sono più in secondo piano Parla Mario Paganessi, fondazione Oltre Il Labirinto

Per le famiglie che in ogni giorno dell’annosi prendono cura di un figlio“speciale”, la cornice di una vacanza può essere davvero un modo per staccarela spina. Risponde a questa esigenzail progetto “E…state sereni” peri ragazzi autistici della Cooperativa TMA Group, Fondazione Oltre Il Labirintoonlus di Treviso e le associazioni L’Amico Speciale e Il Cireneo. Ne parliamo con Mario Paganessi, direttore generale della Fondazione. Come nasce e in cosa consiste il progetto“E…state sereni”?«Nasce otto anni fa dall’esperienzadi due psicologi, Giovanni Ippolito e Gianluca Caputo,che da tempo avevanoconstatato i beneficidella Terapia Multisistemica inAcqua (TMA) perl’autismo. L’idea dibase: portare in vacanza i ragazzi autistici con le famiglie,permettendo ai genitori di riposarsi mentre i figli seguono la terapia. Da allora organizziamo un villaggio a Pugnochiuso (Fg), con 30 ragazzi a settimana e relative famiglie. Sotto la supervisionedegli psicologi, gli educatorisi occupano dei ragazzi dalle 9 alle 17in un rapporto uno a uno, con attività studiate caso per caso. Abbiamo richieste da tutta Italia e dall’estero: per trovare posto bisogna prenotarsi già da gennaio».
Com’è l’approccio dei genitori? «La prima volta che arrivano al villaggio, i genitori sono sempre diffidenti. È comprensibile: si tratta spesso dipersone che non hanno mai fatto unavacanza, o l’hanno fatta, ma segregate in casa. C’è poi il timore a lasciare il ragazzo:“Mio figlio è diverso, certe cose non le farà mai” è il pensiero più ricorrente. Ma in pochi giorni il figlio si adatta: la complicità che si crea nel gruppo lo porta infatti a fare anche cose che acasa non farebbe. È divertente vedere questi genitori che, stupefatti, stanno tutto il tempo a spiarlo, nascondendosi per non essere visti. Gli anni dopo si godono la vacanza, perché sanno che il ragazzo si diverte. E svagano la mente». Dunque una vera e propria vacanzaper tutta la famiglia? «Sì. Inoltre, spesso questi genitori hanno anche figli normodotati, che però finiscono in secondo piano. Nonè facile per loro capire il comportamento dei genitori, se non quando raggiungono l’età adulta. Invece, grazie alla vacanza che tiene occupato il fratello o la sorella, i genitori ritrovano il rapporto anche con questi figli: è commovente vedere i bambini piccoli felici di avere il papà e la mamma tutti perloro, almeno per una settimana».

(Info e contatti: www.oltreillabirinto.it, tel. 345.5510560)

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