"Io sono Chiara Ferraro": la sua esperienza, secondo la terapista

Simona Levanto segue la ragazza autistica nelle sue attività e partecipa con lei alla campagna politica: "Ci accusano di strumentalizzarla, ma la sua candidatura ha una forza simbolica particolare"

ROMA. “La nostra Costituzione permette di candidare direttamente la persona, anche se è interdetta, sempre accompagnata dal suo tutore. Così abbiamo scelto Chiara, ma tutti noi, operatori, compagni e familiari, la accompagniamo e siamo dietro la sua candidatura”: così Simona Levanto, terapista di Chiara Ferraro, spiega le ragioni della presenza della ragazza autistica nelle liste dei candidati al consiglio comunale di Roma (vedi lanci precedenti) e la sua particolare campagna elettorale, fatta di manifesti con le foto di diverse persone e per tutte le stessa frase, “Io sono Chiara Ferraro”. In quei manifesti, ci sono tutte le persone che ruotano intorno a Chiara e ai suoi compagni.

La candidatura di Chiara ha una forza simbolica evidente: “Non sarebbe stata la stessa cosa, se si fosse candidato il padre”, spiega ancora Simona Levanto, rispondendo alle “accuse di strumentalizzazione che alcuni ci hanno mosso. A volte dobbiamo cancellare dalla pagine Facebook commenti offensivi e spiacevoli. Ma tutto quello che facciamo, è concordato con il giudice tutelare di Chiara, quindi siamo certi di essere ne giusto. Tra l’altro – continua Simona - abbiamo visto che la presenza di Chiara condiziona positivamente i contesti, obbligando i candidati a una certa tenuta: non si litiga, non si alza voce ecc. Al tempo stesso, Chiara beneficia del contesto: l’attenzione che sente su di sé le arriva in termini di affetto, ridimensionando i suoi comportamenti problematici”. La richiesta forte che questa candidatura porta con sé è quella della vera inclusione: “vorremmo che ci fosse grande attenzione al problema della disabilità mentale e dell’autismo,! sopratutto in termini di lavoro E’ questo il punto centrale del programma: che si faccia luce sulla reale applicazione della legge 328 e, di conseguenza, sull’effettiva realizzazione di un sistema di integrazione dei servizi e delle risorse”.

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