Choc a scuola: bacchetta, righello e forbici per seviziare l'alunno autistico

 VICENZA - Una bacchetta di legno un righello e delle forbici: sarebbero stati questi gli "strumenti" con i quali l'insegnante di sostegno e la collaboratrice di una cooperativa seviziavano un alunno autistico di 14 anni in una scuola di Barbarano Vicentino. Gli oggetti sono stati sequestrati e non sono gli unici elementi in mano agli investigatori per dimostrare la cruda realtà dei fatti perpetrati dalle donne all'interno dell'istituto.

Registrazioni audio e video. La Procura ritiene infatti di avere «robusti elementi per contestare alle due insegnanti reiterati episodi di violenza verbale e fisica». Lo ha detto oggi il procuratore, Antonio Cappelleri. I carabinieri sono anche in possesso di molte ore di registrazioni audio e video.

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Picchiano disabile a scuola: arrestate maestra di sostegno e collaboratrice

Sorprese dai carabinieri mentre percuotevano il minorenne I genitori avevano notato lividi e ferite sul corpo del figlio

VICENZA - Arrestate il flagranza di reato, mentre percuotevano un alunno della scuola dove lavoravano, una media di Barbarano Vicentino. E la vittima della violenza era il più indifeso fra gli studenti: un bambino disabile. In manette sono finite un'insegnante di sostegno e un'operatrice di una cooperativa sociale di Vicenza, di 54 e 59 anni, l'accusa è di maltrattamenti.

Avevano difficoltà a gestire il ragazzino. Sulla vicenda i carabinieri mantengono uno stretto riserbo. Si è comunque appreso, in ambienti vicini agli inquirenti, che l'insegnante e la collaboratrice sanitaria avrebbero avuto difficoltà a gestire, in un'aula di una scuola media del Vicentino, l'insegnamento dedicato esclusivamente al ragazzo.

La denuncia era partita dai genitori che si era accorti di alcuni segni di violenza sul corpo del figlio. Da giorni i genitori avevano notato dei segni di ematomi e piccole lesioni sul corpo del figlio che li ha fatti insospettire. Così si sono rivolti, alcuni giorni fa, ai carabinieri che hanno avviato gli accertamenti del caso, svolgendo le indagini coordinate dal pm berico Barbara Munari.

La vittima è un 14enne affetto da una forma di autismo. La preside dell'istituto - contattata dall'Ansa - si è detta «profondamente stupita» dall'esecuzione del provvedimento cautelare, aggiungendo che solo stamane, all'arrivo degli investigatori a scuola, ha appreso della vicenda. «Il ragazzo è sempre stato tranquillo - ha sostenuto - si rapportava in modo sereno con queste persone. Credo che se ci fossero stati dei problemi, addirittura così gravi, avrebbe manifestato disagio verso l'insegnante e l'operatrice. Ma anche dalla famiglia non ci è mai giunta nessuna segnalazione, nulla». La dirigente scolastica ha detto di non sapere cosa venga contestato esattamente alle due donne arrestate. «I carabinieri - ha riferito - mi hanno detto che solo quando sarà il momento opportuno saprò tutto».

Lo studente 14enne frequenta la classe terza. È seguito anche da un'altra insegnante di sostegno, oltre a quella indagata; la co-presenza dell'operatrice della coop sociale, indicata dall'Usl, permette invece di accudire il ragazzo in tutte le sue necessità. L'arco orario in cui è seguito a scuola va dalle 8 alle 12, dal lunedì al venerdì. L'insegnante di sostegno finita in manette segue nella stessa scuola altri 4-5 ragazzi con disabilità.

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