Medicina: studio, troppi vaccini troppo presto? No aumento rischi autismo

ROMA. Quasi un terzo dei genitori è convinto che i vaccini possano provocare l'autismo e quasi uno su 10 rifiuta o ritarda le vaccinazioni perché convinto che sia più sicuro che seguire le indicazioni delle autorità sanitarie. Una delle principali preoccupazioni è il numero di vaccinazioni somministrate in un solo giorno e, cumulativamente, nei primi due anni di vita. In un nuovo studio prossimo alla pubblicazione sul 'The Journal of Pediatrics', edito da Elsevier, i ricercatori dimostrano che non c'è associazione tra ricevere "troppi vaccini troppo presto" e l'autismo.

Frank DeStefano e i colleghi della Cdc and Abt Associati - annuncia una nota - hanno analizzato i dati raccolti da 3 organizzazioni di gestione assistenziale sanitaria, di 256 bambini con disturbi dello spettro autistico e 752 bambini non affetti da tali disturbi. Hanno osservato l'esposizione cumulativa di ogni bambino agli antigeni, ovvero le sostanze nei vaccini che causano la reazione del sistema immunitario del corpo per produrre anticorpi e combattere le malattie, e il numero massimo di antigeni che ogni bambino riceve in un singolo giorno di vaccinazione.

I ricercatori hanno stabilito il numero totale di antigeni sommando il numero dei differenti antigeni in ogni vaccinazione che ogni bambino riceve in un giorno, come pure in tutti i vaccini che ogni bimbo riceve fino ai due anni di età. Gli autori hanno quindi scoperto che il totale degli antigeni ricevuti dai vaccini nei primi due anni, o il numero massimo ricevuto in un solo giorno, era lo stesso sia nei bambini affetti da disturbi dello spettro autistico che in quelli non affetti da tali disturbi. Inoltre, comparando i numeri di antigeni, nessuna relazione è stata trovata nel valutare le sottocatogorie di disordine autistico e da disturbi dello spettro autistico con una regressione.

Sebbene l'attuale calendarizzazione dei vaccini in età infantile contenga più vaccini di quella della fine degli anni '90 - ricorda la nota - il numero massimo di antigeni cui un bambino può essere esposto nei primi due anni di età è 315, contro le diverse centinaia della fine degli anni '90. Siccome differenti tipi di vaccini contengono differenti quantità di antigeni, questa ricerca dimostra che contando semplicemente il numero di vaccini ricevuti non si tiene adeguatamente in conto come differenti vaccini e combinazioni di vaccini stimolano il sistema immunitario. Per esempio, il vecchio vaccino a cellula intera contro la pertosse causava la produzione di circa 3 mila differenti anticorpi, mentre i nuovi vaccini acellulari causano la produzione di 6 o meno differenti anticorpi.

Il sistema immunitario di un bambino è in grado di rispondere a molti stimoli immunologici e, dalla data di nascita, i neonati sono esposti a centinaia di virus e un numero incommensurabile di antigeni al di fuori della vaccinazione. Secondo gli autori, "la possibilità che la stimolazione immunologica derivante dai vaccini durante i primi uno o due anni di vita possa essere collegata allo sviluppo di disturbi dello spettro autistico non è supportata da quanto sappiamo dalla neurobiologia di questi disturbi". Nel 2004, una revisione complessiva dell'Istituto di medicina concludeva che non c'è relazione causale tra certi tipi di vaccino e l'autismo, e questo studio supporta quella conclusione, termina la nota.

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