Oltre cento casi di persone con autismo, l'ufficio scolastico sta correndo ai ripari

LODI. Oltre cento casi di autismo nel territorio. I dati sono quelli in arrivo dall’ufficio scolastico provinciale e dal settore disabilità diretto da Gianluigi Cornalba. Per affrontare il problema il provveditorato di Lodi ha messo in campo un’iniziativa di formazione, intitolata “Come dentro una bolla”, che ha già raccolto 200 adesioni. L’autismo è una patologia della quale si sa ancora poco, diventata più nota ultimamente, in seguito alla pubblicazione del libro di Gaya Raineri “Pulce non c’è”. Affrontare bambini con disturbi del comportamento e dell’integrazione sociale, in una classe, è molto difficile e gli insegnanti di sostegno assegnati sono sempre insufficienti. «Oltre 200 persone per un convegno è incredibile - commenta Cornalba -. Si tratta di numeri che testimoniano di come questa tematica sia sentita dalle insegnanti, anche da quelle curricolari». Gli specialisti spiegheranno agi insegnanti l’abc del rapporto con i bambini dello spettro autistico. A presentare il progetto, insieme a Cornalba, ieri, sono state le sue colleghe Emanuela Russo e Antonietta Villani, insieme a Francesco Chiodaroli, direttore della fondazione Danelli, Lucia D’Amato, specialista della fondazione, Cristina Resi e Tatiana Quintini della psichiatria neuroinfantile dell’Azienda ospedaliera, Monica Giorgis e Chiara Faccioli della cooperativa Amicizia di Codogno e Claudia Maraboli del centro di supporto territoriale per la disabilità. «Abbiamo previsto 5 incontri - spiega Cornalba -, il primo di introduzione generale sui disturbi dello spettro autistico, le strategie e le buone prassi a scuola, tenuta da Monica Sacconi del centro autismo ospedale San Paolo di Milano. Agli altri incontri, invece, abbiamo invitato tutti gli esperti del territorio. Nel nostro territorio sono più di cento le persone affette da disturbi dello spettro autistico. Nel 2007 erano una novantina. Ottanta pazienti sono in carico all’Uonpia e 20 al Centro diurno disabili della Danelli». La cooperativa Amicizia ne segue altri 30, 40, in supporto alla scuola, dai 14 anni in su, ma si tratta di persone che arrivano anche dagli altri territori. «Ultimamente - spiega Resi - si è abbassata anche l’età delle diagnosi. Prima arrivavano intorno ai 5 anni, adesso ci sono diagnosi già tra i 2 i 3 anni. Il nostro obiettivo è seguire anche i tanti ragazzi grandi. Ne abbiamo molti dai 14 anni in su». «Le risorse per la disabilità - aggiunge Cornalba - non sono mai sufficienti. Per gli assistenti educativi l’ufficio di piano ha messo sul piatto del 2013 ben 3 milioni di euro, ma non sono abbastanza comunque». «In questi anni - commenta Chiodaroli - in questo territorio sono stati fatti tanti passi in avanti e possiamo dirci soddisfatti di come si sta lavorando». «A mancare - precisa Giorgis - è la continuità nell’insegnamento. Per questi pazienti cambiare spesso le figure di riferimento non è positivo». Per iscriversi al corso, che prenderà il via il 27 febbraio e si chiuderà il 27 marzo, presso il Bassi di Lodi, è obbligatoria l’iscrizione (entro il 25 febbraio) sul sito www.cstlodi.it. I 5 incontri si terranno dalle ore 17 alle 19.

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