Emilia-Romagna, 300 giorni per aumentare l'autonomia degli alunni autistici

BOLOGNA. Sono 67 gli alunni con diagnosi di autismo (nati nel 1996 e residenti in regione) che potrebbero essere i potenziali destinatari del “Progetto dei 300 giorni”. Obiettivo dell’iniziativa, promossa dall’Ufficio scolastico regionale (Usr)e finanziata dalla Fondazione Giovanni Agnelli, è migliorare l’autonomia di questi adolescenti. In 300 giorni (più o meno 2 anni scolastici, a partire dal 2012/2013) verrà valutato il livello di autonomia degli studenti con lo scopo di aumentarlo. Il progetto fa parte di una convenzione firmata dall’Usr dell’Emilia-Romagna e dalla Fondazione Agnelli per realizzare un’attività di ricerca indipendente e di formazione per diffondere la conoscenza e l’uso da parte dei docenti di sostegno delle scuole della regione di strumenti scientifici accreditati a livello nazionale per valutare i livelli di autonomia personale, sociale e comunicativa raggiunti da adolescenti con diagnosi di autismo o Dps (Disturbo pervasivo dello sviluppo). “Il tema dell’autismo nelle scuole richiede nuovi strumenti per sostenere i ragazzi – ha detto Stefano Versari, vicedirettore generale dell’Usr Emilia-Romagna – Nella nostra regione sono più di 1.000 i ragazzi in età scolare affetti da autismo, il 9% degli studenti disabili, e ci accorgiamo che una volta finita la scuola questi giovani non riescono a raggiungere un livello di competenze di vita che permetta loro di proseguire il loro percorso in autonomia come, ad esempio, prendere un autobus o fare la spesa. Non solo insegnanti di sostegno quindi, ma vere e proprie linee guida per sostenerli”.

Migliorare l’inclusione sociale. È questo uno degli obiettivi dell’attività della fondazione, insieme all’individuazione di un’azione educativo-riabilitativa che assicuri ai ragazzi maggiori livelli di autonomia. Un importante valore aggiunto al progetto sarà dato proprio dalla dimensione formativa della sperimentazione, che prevede 2 giornate rivolte agli insegnanti di sostegno e destinate a dotarli di adeguati strumenti valutativi. “Si tratta della prima esperienza Italiana a imperniarsi su un percorso scolare – ha continuato Versari – Auspichiamo che queste modalità di intervento diventino un metodo nazionale”. Il Progetto dei 300 giorni” ha il sostegno dell’associazione nazionale genitori soggetti autistici (Angsa). “Per assistere ragazzi affetti da autismo non bastano i criteri del buon senso, ma è necessaria una preparazione specifica degli insegnanti – ha detto Liana Baroni, presidente Angsa – L’Ufficio scolastico regionale è certamente da lodare per questa iniziativa, che spero possa fungere da progetto pilota per altre regioni italiane”. (Marco Marchese)

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