Censis. Autismo, il 21,7% non pratica alcuna attivitą

 Censis. Autismo, il 21,7% non pratica alcuna attività - Redattore Sociale del 08-02-2012

ROMA. Il 72% dei bambini e ragazzi autistici frequenta la scuola: precisamente, il 100% dei bambini fino a 7 anni, il 98,9% di quelli da 8 a 13, il 67,1% dei ragazzi tra i 14 e i 20 anni e il 6,7% di quelli che hanno superato i vent’anni d’età. I dati si riferiscono al campione di 302 famiglie preso in esame dal Censis che, per la fondazione Serono e con il supporto dell’Angsa (associazione nazionale Genitori soggetti autistici) ha realizzato l’indagine “La dimensione nascosta delle disabilità”, presentata questa mattina a Roma. Chi non va a scuola, generalmente frequenta un centro diurno (13,2% complessivamente, che raggiunge però il 50,0% tra le persone con 21 anni o più), mentre l’8,3% del totale non pratica alcuna attività: un dato che sale al 13,9% per gli adolescenti (14-20 anni) e al 21,7% per i giovani oltre i 20 anni.

Disabilità percepita. Il 50,3% del campione si riferisce all’autismo come a una forma grave di disabilità, il 28,7% lo considera una disabilità media, il 13,9% una forma molto grave e il 7,1% una forma lieve. I sintomi e i disturbi riferiti riguardano sopratutto la comunicazione verbale e non verbale, che risulta moderata o grave nel 77,2% dei casi, con frequenza leggermente più alta tra i bambini più piccoli (82,4%). Seguono i disturbi dell’apprendimento, indicati come moderati o gravi dal 73,4% degli intervistati, e i comportamenti ripetitivi, ossessivi, compulsivi ed auto stimolatori, complessivamente indicati come moderati o gravi dal 70,8% del campione, soprattutto dalle persone più adulte.

Comportamenti aggressivi. L’auto-eteroaggressività è indicata come elemento problematico dal 25,1% degli intervistati, ma rappresenta il disturbo principale per i ragazzi dai 14 ai 20 anni (31,9%). Quando si presentano, i comportamenti aggressivi “rappresentano una fonte di enorme difficoltà per le famiglie – si legge nell’indagine -: tra quelle che hanno indicato come presente questo sintomo, infatti, si tratta nel 40,0% dei casi anche di quello più gravoso da gestire, e laddove l’aggressività è stata indicata come grave il dato raggiunge il 78,6%”.

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