Ledha: "Ancora top secret i numeri sugli alunni disabili"

MILANO. I numeri sugli alunni disabili che frequentano le scuole d'Italia sono top secret. Lo denuncia Donatella Morra, coordinatrice di Ledha scuola: "Vengono pubblicati solo ad anno scolastico inoltrato – scrive in una nota – . Di questo passo, in tempi di crisi e di tagli ai bilanci, c'è il serio rischio che la loro stessa presenza a scuola venga assimilata a una voce di costo eccessiva, un capitolo di spesa da inserire negli elenchi degli sprechi e delle inefficienze della spending review".
Il numero di insegnanti di sostegno è bloccato al 2009/2010, quando erano 90.496. Peccato che da allora nelle scuole italiane siano sempre di più gli alunni che hanno bisogno di aiuto: dai 181.177 del 2009/2010 si è passati a 188.449 nel 2010/2011 e a 198.672 nel 2011/2012. "Sono sicuramente in crescita anche nell'attuale anno scolastico", commenta Morra nella nota di Ledha. Ecco svelato il motivo per cui gli elenchi tardano tanto: secondo Ledha, non si vuole ammettere che non ci sono i numeri per l'assistenza agli alunni disabili.

Come sempre, quindi, toccherà alle deroghe emesse dagli enti locali adeguare le assegnazioni al rapporto medio nazionale di un docente ogni due alunni, come auspicato dalla finanziaria del 2008. Ledha però denuncia che gli insegnanti di sostegno il più delle volte hanno un alunno con gravi disabilità più dai due ai quattro ragazzi con problemi meno gravi. Questo si traduce in un'assistenza che varia dalle 11 alle 5 ore a settimana: troppo poco per garantire agli alunni con disabilità il diritto allo studio.
Così le famiglie sono costrette a rivolgersi al Tar e al tribunale ordinario, quando ormai l'anno scolastico è già cominciato, per ottenere l'assegnazione delle risorse stabilite dai Gruppi di Lavoro Operativi per la disabilità. Questi enti sono preposti a stabilire i finanziamenti per il sostegno molto prima dello squillare della campanella per il primo giorno di scuola. Ma è il sistema, dice Ledha,che non funziona, perché è costruito per rispondere alle emergenze piuttosto che programmare l'accoglienza degli alunni disabili nelle classi. (Lorenzo Bagnoli)

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