Sernagiotto: ĞI disabili paghino i servizi diurniğ

 VENEZIA. La spending review non risparmia nessuno. E per Remo Sernagiotto le famiglie di persone con disabilità, con reddito medio-alto, devono contribuire al mantenimento dei Ceod, i centri educativo-occupazionali diurni. L’intenzione dell'assessore regionale ai servizi sociali è contenuta nella bozza di un progetto di legge che, in base al reddito Isee di una famiglia (l'Isee è il “redditometro” che serve a stabilire quale sia la ricchezza effettiva di un nucleo), prevede la compartecipazione alla spesa per il mantenimento dell'assistenza diurna ai disabili. Il contributo mensile ipotizzato per una famiglia con reddito di 100mila euro l'anno non dovrebbe superare i 90 euro mensili per sostenere le spese del servizio pubblico, che rappresentano un livello essenziale di assistenza (LEA) aggiuntivo. Al solo annuncio della proposta, l'Anfass, associazione che riunisce le famiglie di persone affette da disabilità, si mette sul piede di guerra. L'8 ottobre ci sarà una manifestazione di protesta a Treviso e la presidente veneta Maddalena Borigo preannuncia una serie di sit-in nelle sedi regionali, con tanto di accampamenti e sacchi a pelo, per bloccare la proposta sul nascere. «I servizi diurni sono dei salvavita per le famiglie dei disabili e l'articolo 6 della legge regionale 30/2009 parla chiaro: non è prevista alcuna compartecipazione alla spesa per le prestazioni a carattere semiresidenziale erogate nei centri diurni» attacca «Se Sernagiotto vuole cancellarla o modificarla se la vedrà con noi». L'assessore, tuttavia, è pronto a partire e assicura che il progetto di legge servirà a «mantenere e migliorare» i servizi già esistenti e a renderli fruibili a un maggior numero di disabili. Per non perdere tempo, presenterà la proposta da consigliere e non da assessore: «Presentare una proposta di legge in giunta richiede un iter lungo, che comprende la modifica della legge regionale n.30 e l'istituzione del fondo regionale per la non autosufficienza che contenga già ben definiti i criteri della compartecipazione». A novembre, Sernagiotto porterà in giunta un provvedimento per definire la nuova scheda multidimensionale di valutazione della persona con disabilità, che definirà almeno due o tre profili di contribuzione regionale. «Oggi, il contributo economico che la Regione versa ai Ceod vede una situazione troppo differenziata tra Ulss e Ulss e Ceod e Ceod con una forbice tra i 30 e i 90 euro – ha aggiunto l'assessore - Questo crea un disagio notevole tra le famiglie e anche fra i sindaci. Intendiamo rendere omogeneo e paritario il costo e la qualità del servizio per tutti i 300 Ceod del territorio regionale che ospitano 6348 giovani e adulti con disabilità». Il fondo regionale per la non autosufficienza è di 721 milioni di euro di cui 146 sono destinati alla disabilità e 78,5 ai servizi e ai Ceod. La bozza di testo della proposta di legge sarà pronta a breve ma, prima, Sernagiotto incontrerà le Conferenze dei Sindaci per un confronto. A dar battaglia sicuramente Claufio Sinigaglia vicepresidente della commissione sanità per il Pd: «Abbiamo a che fare con il novello sceriffo di Nottingham. Quella di Sernagiotto è follia pura» dice «queste famiglie pagano già un disagio enorme e lui vuole farle anche pagare i Ceod? Ma questi già pagano gran parte dei servizi che sono costretti a utilizzare.Vuol fare crollare un sistema per portare a casa pochi euro. Non glielo permetteremo».

di Silvia Zanardi

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