Cosa bolle in pentola per l’integrazione scolastica

Non sono mancate le novità, nel corso della riunione del 23 luglio dell’Osservatorio Permanente per l’Integrazione degli Alunni con Disabilità. Vediamole una per una, con un capitolo a sé dedicato alla proposta di legge avanzata dalle Associazioni delle Federazioni FISH e FAND, che sembra poter proseguire il proprio iter.

Nel corso della riunione del 23 luglio scorso dell’Osservatorio Permanente per l’Integrazione degli Alunni con Disabilità, è stato presentato un protocollo d’Intesa firmato tra il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca e quello della Salute, fortemente voluto anche dalle Associazioni della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e della FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali di Persone con Disabilità). «Tale protocollo – riferisce Salvatore Nocera, vicepresidente della FISH, presente alla riunione – dovrebbe facilitare i rapporti tra le scuole e le ASL, sia per le Diagnosi Funzionali che per il PEI (Piano Educativo Individualizzato) e pare anche che al documento sia allegato un nuovo modello di Diagnosi Funzionale, più rispondente ai dettami dell’ICF, la Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute, fissata nel 2001 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità».

Altre novità hanno riguardato poi il discusso corso di riconversione al sostegno per i docenti in esubero, i cosiddetti “sovrannumerari”, dei quali anche su queste pagine ci si è già ampiamente occupati: «Il corso – riferisce Nocera – partirà ad ottobre ed è quindi scongiurato il rischio che alcuni potessero prendere servizio il prossimo anno, prima ancora, cioè, di concludere il corso stesso che per altro, secondo le richieste delle nostre Associazioni, comprenderà oltre quattrocento ore di lezione, di cui solo un centinaio on-line».
E ancora, è stata firmata, sempre da parte delle Federazioni FISH e FAND, la lettera che il ministro dell’Istruzione invierà al Presidente della Repubblica, per chiedere che il 3 dicembre, Giornata Nazionale (e Internazionale) delle Persone con Disabilità, venga celebrata in Quirinale e sia preceduta da iniziative in tutte le scuole.
Dal prossimo anno scolastico, infine, potrebbero avviare la propria attività – presso i vari capoluoghi di provincia – una serie di sportelli informativi voluti dal Ministero, per raccogliere quesiti e segnalazioni delle famiglie e fornire risposte in tema di disabilità. A presidiarli saranno funzionari dell’Amministrazione ed esperti delle Associazioni di FISH e FAND, che anche nel corso della riunione di fine luglio dell’Osservatorio hanno confermato la propria disponibilità.

Un capitolo a sé merita poi la proposta di legge già avanzata dalle Associazioni di persone con disabilità nel corso di una precedente riunione, che verrà presumibilmente presentato come disegno di legge governativo.
Il principio di base di tale testo è quello della presa in carico del progetto d’integrazione da parte di tutti i docenti del Consiglio di Classe, allo scopo di evitare la delega al solo insegnante di sostegno. Prima di tutto, infatti, vi si richiede l’obbligo di formazione iniziale per tutti i docenti futuri sulle problematiche dell’integrazione scolastica, proponendo poi il superamento dell’attuale situazione di sperequazione tra i docenti della scuola d’infanzia e di quella primaria (che ricevono trentun crediti formativi sull’integrazione) e della scuola secondaria (ai quali spettano solo sei crediti, perché qui si dà maggiore spazio alle singole discipline). «Nel nostro disegno di legge – spiega Nocera – chiediamo l’equiparazione a circa trenta crediti per tutti i docenti».
Accanto poi alla formazione iniziale, si richiede anche la formazione obbligatoria in servizio permanente, sia all’inizio dell’anno, sia nel corso di esso e durante l’orario di servizio, per approfondire la specifica forma di disabilità presente in classe.
E ancora, per assicurare una maggiore continuità nel sostegno, si propone la costituzione di una classe di concorso dedicata, chiedendo nel frattempo che gli attuali docenti di sostegno di ruolo restino tali per dieci anni e non più per cinque, come accade finora e che i precari, ora assegnati annualmente, abbiano la nomina per almeno un ciclo scolastico.
Altre proposte riguardano l’abolizione delle aree disciplinari per il sostegno nelle superiori e il rilancio dei Gruppi di Lavoro previsti dalla Legge Quadro 104/92, presso i Provveditorati.
Infine, nel testo si richiede l’applicazione delle Linee Guida Ministeriali sull’Integrazione Scolastica dell’agosto 2009 e dell’articolo 5, comma 2 del Decreto del Presidente della Repubblica (DPR) 81/09, sulla formazione delle classi, in base al quale quelle con alunni con disabilità non devono avere in totale più di venti studenti (o al massimo ventidue).

(Centro per l’Autonomia Umbro)
 

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