Auto mutuo aiuto: in Lombardia. il 30% č a sostegno della disabilitą

Sono 250 i gruppi censiti da Amalo che si occupano di disagio psichico e malattie invalidanti. «Si fanno carico di bisogni che non trovano altre risposte». Previsto un supporto online

MILANO. Spesso, condividere la stessa situazione fa bene. Perché, come dice il proverbio, «mal comune mezzo gaudio». Tanto che il 30% dei gruppi di auto mutuo aiuto lombardi è a supporto della disabilità fisica e mentale. Dei circa 830 gruppi di self-help censiti dall’associazione Amalo (Auto mutuo aiuto Lombardia) in regione, infatti, 138 si occupano di problemi legati al disagio psicologico e alla salute mentale (16,5%), 66 di malattie croniche e invalidanti (7,9%) e 48 sono legati alla disabilità in senso stretto (5,7%). Per un totale di 252 gruppi, a sostegno soprattutto dei familiari delle persone disabili, compresi quelli gestiti da associazioni di volontariato, fondazioni e cooperative sociali. Dei restanti gruppi di self-help lombardi, la metà si occupa di alcolismo e altre dipendenze.

LA MAPPATURA – I dati, presentati a metà aprile durante un convegno organizzato da Amalo in collaborazione con la Regione Lombardia, sono stati elaborati da Maria Pia May del dipartimento di Sociologia e ricerca sociale dell’Università Bicocca di Milano. Lo scopo è quello di «far conoscere, a chi si trova in una condizione di sofferenza, una risorsa tanto preziosa quanto spesso difficile da individuare come i gruppi di auto mutuo aiuto: piccole realtà formate da persone accomunate da uno stesso problema e guidate da un ‘facilitatore’, che si incontrano per scambiarsi reciprocamente sostegno», spiega May nella ricerca. La provincia con più unità di auto mutuo aiuto è Milano (212), seguita da Brescia (123), Bergamo (112), Lecco (con 85 gruppi, il numero più significativo in relazione al numero di abitanti), Cremona (60), Varese (51), Monza (48), Pavia (42), Como (34), Sondrio (31), Mantova (27) e Lodi (6). A livello nazionale, invece, si stima il coinvolgimento di circa 160mila persone per un totale di 8.000 gruppi sparsi in tutta Italia.

COPRIRE UN VUOTO - «I gruppi di auto muto aiuto sono un fenomeno sempre più diffuso e apprezzato, sia dai cittadini sia dagli operatori sociali e sanitari, poiché si fanno carico di bisogni che spesso non trovano altre risposte sul territorio – dice Amadio Totis, direttore di Amalo –. Noi però non siamo sostitutivi dei servizi pubblici, né vogliamo esserlo: il compito dei gruppi di self-help è semplicemente quello di creare reti di solidarietà e di sostegno, su base informale e volontaria, tra persone in difficoltà. Anche se a volte andiamo a coprire un vuoto all’interno del sistema di welfare locale e nazionale e spesso abbiamo una valenza tipica delle politiche pubbliche, l’obiettivo non è quello di interpretare il ruolo del sostituto», commenta Totis.

DATABASE NAZIONALE E SUPPORTO ONLINE - Fondata nel 1998, Amalo si propone di promuovere la cultura dell’auto mutuo aiuto attraverso l’informazione sui gruppi di sostegno che operano in Lombardia e nel resto d’Italia (numero verde 800-135437). L’associazione, poi, pubblica sul proprio sito – www.amalo.it – informazioni, notizie e un database nazionale per censire le varie realtà di self-help italiane. Dalla collaborazione tra Amalo e l’associazione Eleusi di Torino, infine, è nato «Ugualmente diversi», un gruppo di auto mutuo aiuto online a sostegno delle persone disabili e delle loro famiglie che si riunisce virtualmente ogni giovedì dalle 21 alle 23, e che si trova all’indirizzo internet amaeleusi.ning.com.

di Michela Trigari

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