Tra gli shampoo si prova a convivere con l´autismo

 TORINO. Nello stabilimento de L´Oreal di Settimo, shampoo, mascara e altri cosmetici scorrono sulle linee di produzione. Sembra una giornata qualsiasi, eppure oggi ci sono visitatori speciali: alcuni membri dell´Angsa, Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici. Proprio qui, nello stabilimento, è da poco partito un loro progetto: l´inserimento lavorativo di quattro persone affette da autismo. «Si tratta di un´iniziativa pilota di cui siamo contenti», spiega Tiziana Melo De Acetis, presidente di Angsa Piemonte. L´associazione è nata negli anni 80 a Roma; la sezione piemontese si è costituita nel 1997. «Quando è nata si parlava molto poco di autismo; ancora oggi non c´è una risposta chiara. Ci sono però buone pratiche ormai consolidate che l´associazione vuole difendere. Insieme alla corretta informazione». L´autismo, spiega, si può presentare con forme molto diverse: per questo si parla di disturbi dello «spettro dell´autismo». C´è ad esempio chi! ha anche una forma di ritardo mentale (circa il 60 per cento dei casi), chi invece ha un´intelligenza nella norma. «Alcune caratteristiche sono comuni: difficoltà di avere relazioni sociali o comunicative adeguate, comportamenti o pensieri rigidi, pensiero concreto e poca capacità di astrazione. Le modalità, però, variano molto». Tanto da rendere difficile la diagnosi: «Le più difficili sono nei bambini piccoli; ma non solo. Arrivano da noi persone che solo in età adulta si rendono conto di avere qualcosa riconducibile alla famiglia dell´autismo. Angsa si occupa anche dei casi in cui l´autismo non è stato riconosciuto come tale». Sono circa 200 le famiglie di Angsa Piemonte. Nel 2006 alcuni genitori hanno dato vita alla Fondazione Teda per l´autismo, per portare avanti alcuni progetti. «Nei nostri spazi di via XX Settembre 54 abbiamo organizzato servizi adeguati alle esigenze delle persone con autismo - spiega Oretta Lippi, vicepresidente Angsa - i servizi che proponiamo sono riconosciuti dalle istituzioni come servizi di interesse sociale. Sono gestiti in associazione temporanea d´impresa con la cooperativa sociale Interactive». Spazi e progetti pensati ad hoc: «Un´équipe di professionisti segue circa 80 persone dai 2 ai 50 anni. Tutto è nato dall´esigenza di avere spazi per le attività extrascolastiche - spiega Lippi - purtroppo per questi ragazzi dopo la scuola non è previsto nulla, c´è il vuoto dei servizi. Vogliamo dimostrare che se opportunamente seguiti possono migliorare molto la qualità della loro vita». Ultima iniziativa, la collaborazione con l´Oreal: «L´idea è venuta a un! genitore, Davide Bartalini, che lavora in azienda», spiegano dall´Angsa. Per ora i ragazzi (20-35 anni) fanno un tirocinio. L´ambizione è di costruire delle strategie». I giovani sono impiegati in lavori manuali, nella revisione dei prodotti non conformi. «Spesso chi ha forme di autismo è abile nei lavori manuali e ripetitivi, più di altri». «L´Oreal è molto soddisfatta del progetto - spiega Davide Boccardo, direttore delle risorse umane - prima di avviarlo abbiamo organizzato momenti di formazione con il personale. È occasione di crescita per tutti».

di Maria Elena Spagnolo

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