«Con Francesco in azienda i nostri risultati sono migliori»

RIMINI. E se l’autismo diventasse una chance per migliorare i risultati di un’azienda? Se le persone autistiche si rivelassero non più un costo ma un vero e proprio ritorno degli investimenti? Enrico Maria Fantaguzzi, 50 anni, direttore commerciale della Full Management di Rimini, se l’è chiesto mentre frequentava un corso di aggiornamento. Durante il quale si è reso conto che le tecniche di comunicazione insegnate poggiavano sugli stessi principi presenti nella pratica riabilitativa utilizzata per suo figlio Tommaso, 16 anni, autistico. Sì, perché il manager è anche presidente dell’associazione Rimini Autismo. Tra i quali anche giovani con sindrome di Asperger, detta anche autismo ad alto funzionamento, in cui le capacità intellettuali non sono quasi mai considerate a causa del deficit comunicativo. «E invece quel minimo comune denominatore della comunicazione degli autistici, considerata insufficiente rispetto alle capacità espressive! dei normodotati, può in realtà trasformarsi in un facilitatore strategico del linguaggio aziendale», spiega Fantaguzzi raccontando l’esperienza in azienda di Francesco, giovane asperger, che è stato inserito con il compito di gestire i siti aziendali. «Con il suo tipico linguaggio letterale, univoco e pragmatico, ha costretto i colleghi ad abbandonare parole complesse, trabocchetti e sottintesi. Ciò che è risultato importante è che dal suo ingresso non è stata seguita solo la sua produttività. Per tutti i colleghi è stato previsto un obiettivo di valutazione sulla capacità di comunicare con una persona autistica, nella consapevolezza che la facilitazione del linguaggio avrebbe migliorato lo stile comunicativo ». L’esperienza di Francesco, presentata anche nel corso di un congresso nazionale, ha riscosso entusiasmo. è stata presentata in un congresso dell’associazione italiana formatori, a Grosseto. Fantaguzzi sta selezionando nuovi candidati 'speciali' per! l’azienda e si augura che altre realtà sperimentino l’inserimento di persone con autismo. «Dobbiamo cominciare ad ascoltarli e imparare da loro».

di Paola Molteni
 

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