Lo stalker e' "autistico", una tesi "micidiale". E le famiglie insorgono

Liliana dell'Osso (Università di Pisa) ha esposto la sua teoria durante un congresso. Mailbombing delle famiglie: "Associazione di idee pericolosissima". Mille mail in poche ore. Fantaguzzi: "Dell'Osso mi ha chiamato: non smentisce, ma si scusa. E ci invita al prossimo congresso, come relatori".

ROMA. Lo stalking sarebbe spia di una forma di autismo, seppure lieve: ed esisterebbe, pertanto, una possibile associazione tra gli stalker e le persone autistiche. Ad affermarlo, in occasione del congresso di specializzandi delle Scuole italiane di Psichiatria, è stata Liliana dell’Osso, presidente del Corso di Laurea di Tecnica della Riabilitazione Psichiatrica all’università di Pisa, oltre che coordinatrice della Scuola di specializzazione di Psichiatria.

- La tesi, confermata nel corso di un’intervista dalla stessa dottoressa, ha fatto presto a rimbalzare su Televideo Rai e su alcuni siti d’informazione on line: ed è balzata agli occhi di alcune famiglie del gruppo virtuale “Io ho una persona con autismo in famiglia”. Subito è scattato l’appello degli amministratori, che lanciavano il “mailbombing”. “E’ uno dei nostri principali strumenti di espressione e di protesta – riferisce Enrico Maria Fantaguzzi, fondatore del gruppo –. E anche in questo caso si è dimostrato efficace: in poche ore, un migliaio di mail sono state recapitate agli indirizzi della dottoressa dell’Osso e del dipartimento di Psichiatria dell’università di Pisa. Non contestavamo la tesi scientifica, che pure non ci pare fondata. Ma siamo genitori e non ci esprimiamo su questo: quello che ci preoccupa è invece lo stigma che porta con sé e l’enorme, micidiale ricaduta che la divulgazione di una tesi del genere, tra un pubblico non competente, può provocare. Stalking e autismo, in questo momento, è un binomio pericolosissimo, che rischia di vanificare gli sforzi delle nostre famiglie, che ancora devono lottare per far restare il proprio figlio a scuola, mentre i genitori degli altri bambini non lo vorrebbero in classe, considerando un elemento di disturbo. Siamo ancora al Medioevo, per l’inclusione dell’autismo. E uscite come queste rischiano di annullare i risultati faticosamente raggiunti”.

Poche ore dopo l’avvio del “bombing”, Dell’Osso ha contattato telefonicamente lo stesso Fantaguzzi: “Non pare intenzionata a rivedere la sua tesi, per la quale pare abbia prove scientifiche. Però si è scusata per aver messo questa notizia in mano a giornalisti generalisti, favorendone la divulgazione a 360 gradi. Ci ha quindi chiesto di partecipare, in qualità di relatori, al prossimo congresso di Psichiatria, che si terrà a giugno. Porteremo il punto di vista delle famiglie, che è tanto difficile far emergere in questi contesti: di questo, quindi, ci consideriamo soddisfatti”. (cl)

 

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