Diagnosi precoce e inserimento: così si batte l'autismo

 L'Eco di Bergamo del 29-02-2012

«Diagnosi precoce e inserimento: così si batte l'autismo»

BERGAMO. Migliorare la qualità della vita delle persone affette da autismo, favorendo il più possibile il loro inserimento sociale e lavorativo. È il messaggio lanciato dal Gruppo consiliare Pd della Lombardia, attraverso il convegno «Autismo: il ruolo e le responsabilità delle istituzioni nella presa in carico del giovane adulto», al Teatro Donizetti.
«Con questo convegno – ha sottolineato Mario Barboni, consigliere regionale del Pd e componente della III Commissione Sanità – vogliamo ribadire che la Regione Lombardia deve trovare quei percorsi positivi per riuscire a soddisfare le necessità dei pazienti, ma anche quelle delle famiglie nei confronti di una patologia molto grave. Studi recenti rilevano che una diagnosi precoce di questa malattia consente poi alle cure di raggiungere risultati notevoli sotto il profilo della qualità di vita dei pazienti, che di solito riescono a trovare un'occupazione inserendosi nelle cooperative». «La risposta deve essere corale da parte di tutti gli enti – ha detto Francesco Locati, direttore sociale dell'Asl di Bergamo – affinché il contributo al miglioramento di quanti presentano un disturbo dello spettro autistico possa essere efficacemente preso in carico».
«I dati forniti dai servizi di neuropsichiatria infantile – ha precisato Carla Marchesi, responsabile del centro Spazio Autismo Bergamo – dicono che i soggetti tra i 2 e i 18 anni sono circa 500 nella nostra provincia. Il dato sugli adulti, invece, non è mai stato censito. In Bergamasca il lavoro sull'autismo è iniziato nel 1994, oggi abbiamo delle realtà diffuse sul territorio che vedono una grossa collaborazione tra l'ente pubblico e le associazioni private». «Il piano regionale sulla disabilità – ha detto Graziana Ponte, dell'assessorato regionale Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà sociale – fa leva su risorse annue, che fanno capo a tutti gli assessorati, stimabili attorno ai 500 milioni».
«L'autismo può essere definito un disturbo generalizzato dello sviluppo – ha detto Donata Vivanti, direttrice della rivista "Informa Autismo" – che rende problematico, per chi ne è affetto, inserirsi nella vita quotidiana. Oggi purtroppo non esistono cure risolutive, ma solo interventi che consentono di integrare queste persone».

di Francesco Lamberini

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