La rete fattorie sociali al Senato: via libera alla legge quadro sull'agricoltura sociale

Audizione informale della Rete Fattorie Sociali, in Commissione Agricoltura del Senato, sul Collegato Agricoltura. Evitata una frammentazione delle norme, ecco il resoconto

ROMA - Si è svolta l'audizione informale della Rete Fattorie Sociali, in Commissione Agricoltura del Senato, sul Collegato Agricoltura. Hanno partecipato il presidente della Rete, Marco Berardo Di Stefano, il presidente di Acli Terra, Michele Zannini, e Alfonso Pascale. Di Stefano ha espresso il vivo apprezzamento della Rete per la previsione di alcune misure di sostegno all'agricoltura sociale. In particolare, la misura che dà la possibilità alle istituzioni pubbliche che gestiscono mense scolastiche e ospedaliere di stabilire, nelle gare concernenti i relativi servizi di fornitura, criteri di priorità per l'inserimento di prodotti agroalimentari provenienti da operatori dell'agricoltura sociale e quella che permette ai comuni di definire modalità idonee di presenza e di valorizzazione dei prodotti provenienti dall'agricoltura sociale nei mercati agricoli di vendita.

Vi segnaliamo tuttavia - ha continuato il presidente della Rete rivolgendosi alla Presidenza della Commissione - che analoghe disposizioni sono già contenute nel testo base della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati "Disposizioni in materia di agricoltura sociale" e dunque in una proposta legislativa che affronta organicamente l'intera materia, comprese le definizioni e le modalità di riconoscimento degli operatori. La richiesta della Rete - ha detto Di Stefano - è che le due Camere si impegnino per la rapida approvazione della legge quadro sull'agricoltura sociale senza produrre una frammentazione normativa che creerebbe disorientamento tra gli operatori pubblici e privati, nonché difficoltà applicative. L'art. 14 del Collegato - ha fatto notare Di Stefano - demanda, infatti, ad appositi decreti ministeriali i parametri per la definizione dei prodotti provenienti da operatori dell'agricoltura sociale.

Qualora si dovesse approvare la suddetta norma - ha argomentato il presidente della Rete - e i ministeri competenti dovessero provvedere ad emanare i decreti attuativi, potremmo trovarci in una situazione di sovrapposizione di normative con il rischio di avere definizioni riguardanti l'agricoltura sociale e modalità di riconoscimento degli operatori tra loro contrastanti o, comunque, incoerenti. Proponiamo pertanto - ha concluso Di Stefano - di stralciare dall'articolo 14 del Collegato il riferimento ai prodotti dell'agricoltura sociale, in modo tale che il sostegno alle fattorie sociali e ai loro prodotti possa inserirsi in un quadro normativo organico e coerente, come efficacemente elaborato con il testo base della Commissione Agricoltura della Camera, peraltro definito con il nostro apporto fattivo e pronto per essere rapidamente approvato.

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